mercoledì 25 maggio 2011

A me piace l'horror!

Fin da bambino i film horror mi affascinavano tantissimo, la mia mamma me li lasciava vedere assieme a lei e la cosa mi faceva sentire grande perchè i miei coetanei non potevano! sono insomma cresciuto con Freddy e Jason  e mi sono innamorato di quei cattivoni che riuscivano ( camminando a passo di lumaca ) a stare dietro alla solita tettona che correva mezza nuda nel bosco.
Devo dire che crescendo sono cambiato poco in quanto a gusti e ancora oggi adoro questo genere di storie, soprattutto se splatterose a dismisura. Uno dei miei film preferiti? BAD TASTE...senza ombra di dubbio!
Non mi importa molto che le teste mozzate siano ben fatte o che il trucco sia perfetto ( in fondo anche nello SQUALO si vede il carrello che trasporta il feroce pesce assassino ), preferisco l'idea.
Oggi siamo martellati da filmoni horror che del filmone non hanno praticamente nulla, o remake o vere cagate, così alla veneranda età di 35 anni ho deciso di guardarmi un film cult del genere: IL MOSTRO DELLA LAGUNA NERA!
di solito i film vecchi vecchi sono un pò troppo lenti, a volte così ingenui da risultare ridicoli...questo invece no, è un vero capolavoro.
Ha un bianco e nero che io personalmente ho trovato fantastico, la storia regge bene e finalmente posso vedere un film dove i protagonisti non sono dei pompatisuperpalestratilucidiegonfi.
La scena dove la protagonista fa il bagno e il mostro la segue è a dir poco emozionante...senza proferir parola, senza dialogo alcuno possiamo percepire quanto il mostro sia incuriosito e affascinato da quella misteriosa creatura dalla pelle bianca e tanto diversa da lui. Per essere un film vecchio di quasi sessant'anni direi che ha parecchie cose da insegnare a tutti quei registi che pensano che basti mettere finte interiora ovunque per creare un fil horror. un inchino di fronte all'opera di Jack Arnold.
Tra l'altro il film fu girato in 3D e da noi arrivò solo in bianco e nero normale. Insomma un film del 1954 che, per chi ama l'horror è imperdibile!
BUONA VISIONE

martedì 10 maggio 2011

Perchè disegnare?

Perchè disegnare è la domanda più stupida che io riesca a farmi! E a volte me la faccio eh...A volte penso con malinconia ai tempi in cui ero ragazzino e se ero triste o incazzato mi bastava vestire i panni di Leon Kennedy di Resident Evil e massacrare un pò di zombie per un paio d'ore.
Poi cresci e la cosa non ti aiuta più e devi trovare mille altre scappatoie per sfuggire ai pensieri.
Personalmente mi ritengo fortunatissimo ad avere uno svago come la pittura e il disegno...quello che in molti non capiscono è che difficilmente chi disegna lo fa solo per il solo piacere di farlo. Disegnare, esprimersi attraverso il tratto è una vera e propria esigenza. Non importa quanto bene lo fai o quanto esteticamente bello sia ciò che hai disegnato, il fatto è che è tutto tuo, è quello che avevi dentro espresso e reso reale attraverso le tue capacità di quel dato momento. Studiare il disegno, la pittura, l'arte, quello si fa per scelta...esternare su tela o carta i propri sentimenti no, quello viene naturale! Il peccato è che poche persone capiscono cosa c'è dietro tutto ciò. Non sempre quando facciamo un quadro chi lo guarda cerca di capire le emozioni che il pittore aveva dentro in quel dato momento, è più facile fermarsi a guardare se il fiume sia di un blu giusto o se l'albero sia dritto quanto deve! E chi cazzo l'ha detto che l'albero debba essere dritto? in pochi credo, ben pochi si fermano a pensare - l'albero potrebbe rappresentare...  che ne so? il pittore. Lui vorrebbe stare lì a godersi quella meraviglia di panorama per trovare pace e invece si sente fuori posto, addirittura assurdo - .
Quante delle persone che conosciamo davanti ad un loro ritratto o alla nostra personale rappresentazione di un paesaggio visto assieme ad esempio, provano a capire quanto amore abbiamo messo dentro ogni pennellata? Sarebbe bello riuscire a far capire a chi lo guarda quanto sia poco l'acrilico, o il colore ad olio, o la grafite su quella tela, rispetto all'amore che proviamo per  loro, siano essi amici, mogli o fidanzate. Se stacco un assegno e lo regalo regalo soldi no? La stessa cosa vale per un'opera che si crea pensando ad una persona alla quale vogliam bene. Logico, non deve per forza essere un ritratto: ti piace l'uomo ragno? e io te ne faccio uno! Non è solo un disegnino, no,  è il bene che si prova per quella persona, è l'infinito numero di emozioni che crea in te! Sapessero quanto impegno ci si mette per cercare di non sbagliare per potergli offrire qualcosa iche sia il più perfetto possibile!

Disegnare non è una scelta, può esserlo trasformarlo in lavoro o applicarsi ogni giorno per migliorare, ma non disegnare di per se credo. Non fino a quando appena abbiamo anche solo un troncone di matita in mano ci mettiamoa fare scarabocchietti sovrappensiero mentre si chiacchiera.
Tutto questo a mio avviso vale per ogni forma d'arte.
Sta a noi guardare quello che abbiamo davanti, andare oltre lo stile e i canoni di bellezza prestabiliti e scorgere in un opera ( specie sa fatta da qualcuno che conosciamo ) non più le pennellate, ma i sentimenti.
Sarebbe figo no?